La normativa suddivide le attività didattiche che si svolgono al di fuori delle mura scolastiche in: visite guidate, viaggi di istruzione, viaggi connessi ad attività sportive e scambi culturali. Tutte queste iniziative presuppongono una motivazione didattica ed una adeguata programmazione, che deve essere predisposta fin dall'inizio dell'anno scolastico. La differenza essenziale fra le visite guidate e i viaggi di istruzione è che le prime si effettuano nell'arco di una sola giornata, mentre i secondi prevedono uno o più pernottamenti. Le mete, in entrambi i casi, possono essere tra le più svariate: località di interesse storico-artistico, monumenti, musei, complessi aziendali, mostre, parchi naturali, manifestazioni, campeggi, settimane bianche e quant'altro un docente ritenga possa essere funzionale agli obiettivi educativi e didattici.
Le istituzioni scolastiche hanno completa autonomia in materia di organizzazione e responsabilità delle visite guidate e viaggi di istruzione.
Spetta quindi agli Organi Collegiali fissare i criteri generali organizzativi di tutte le tipologie di uscita e ancora meglio approvare uno specifico Regolamento.
Inoltre il Collegio dei docenti e i Consigli di classe potranno intervenire per la programmazione didattica.
È quindi in un apposito Regolamento o comunque nelle delibere che poi gli Organi Collegiali attueranno che le scuole possono decidere tutto:
- Il numero minimo di alunni che vi devono partecipare;
- La partecipazione dei genitori o comunque familiari degli allievi;
- La partecipazione del Dirigente, dei collaboratori scolastici e anche eventuali docenti in pensione;
- La partecipazione dell’insegnante di sostegno o di un qualificato accompagnatore per gli allievi in disabilità;
- Numero di accompagnatori per ogni tot. di allievi.
- Destinazioni e mezzi di trasporto ecc.